Oggi il sito alphabetcity.it ci ha raccontati in un articolo piano di storia ed emozioni.
Ringraziamo la redazione per questo omaggio!
Ecco il link all’articolo , ma lo riportiamo per intero anche noi!
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“Rocca Toscana Formaggi: la Maremma che si racconta a ogni morso
Chi è stato in Maremma lo sa: qui il tempo ha un altro passo. Le mattine profumano di erba, e i pomeriggi sanno di vento e silenzio. È in questo ritmo lento che nasce Rocca Toscana Formaggi, un’azienda che ha scelto di restare fedele alla terra da cui viene. Niente effetti speciali, solo formaggi che sanno davvero di latte, di mani, di colline.
Una storia che viene da lontano
Tutto comincia molti anni fa, in una famiglia che il formaggio lo “maneggiava” già quando era solo mestiere, non ancora “brand”. Oggi la sede è ad Arezzo, ma la voce autentica arriva da Roccastrada, in piena Maremma.
Un posto dove l’aria cambia con le stagioni e il latte non è mai uguale. Ogni forma nasce lì, in silenzio, con la stessa pazienza di sempre. A vederli lavorare sembra un gesto semplice: il latte, la cagliata, la stagionatura.
Ma chi fa questo mestiere sa che dietro c’è un mondo.
E ogni volta è diverso.
Scelta, stagionatura, affinatura: tre verbi che bastano
Non serve molto altro per capire chi sono. Scelgono il latte, ne fanno formaggio, lo lasciano maturare, lo accompagnano finché trova il suo sapore.
Ogni fase è un piccolo rito, una cura che non si improvvisa. Il risultato è una gamma di formaggi che ha carattere, ma senza volerlo dimostrare. Ci sono i classici, la base del gusto, gli affinati, che cambiano con il tempo e l’aria; gli aromatizzati, dove la fantasia resta dentro i confini della misura; e i biologici, pensati per chi cerca un gusto pulito, non per moda ma per convinzione.
Il bio
C’è chi scrive “biologico” per riempire un’etichetta, e chi lo fa perché crede che sia l’unico modo giusto.
Rocca Toscana Formaggi appartiene alla seconda categoria.
Formaggi come Il Petroso, Il Piacere, Il Notturno, Il Frastuchino o Il Goloso nascono da latte selezionato, in ambienti controllati ma mai sterilizzati dal tempo.
Ogni forma è diversa: una più decisa, un’altra più dolce, un’altra ancora con note fruttate.
È la terra che parla, non la moda.
L’affinatura, o la pazienza fatta mestiere
Chi affina formaggi sa che servono naso, occhio e calma. Non è scienza esatta.
Si ascolta la forma, la si tocca, la si rigira finché non “risponde”. È un lavoro che non si può insegnare del tutto: si impara vivendo accanto al formaggio. Un giorno in più può fare la differenza, come nella vita.
E forse per questo ogni pezzo ha una sua voce.
Gli aromi, quando il gusto resta gentile
C’è tartufo, c’è fico, c’è pistacchio. Ma mai troppa scena. Ogni aroma accompagna, non copre. Il segreto sta tutto lì: equilibrio. Vogliono che si senta prima il latte, poi il resto. Perché se un formaggio perde la sua base, perde anche l’anima.
Il sapore della Maremma
Chi assaggia i loro formaggi spesso dice la stessa cosa: “Sanno di Toscana vera”.
E non è un modo di dire. Nelle forme di Rocca Toscana Formaggi si sente la terra, la macchia, il vento salato che arriva dal mare. C’è dentro la Maremma più schietta, quella che non si mette in posa. Un gusto netto, pulito, ma mai uguale a sé stesso.
Ogni nome, un carattere
I nomi sembrano quasi soprannomi di famiglia: Il Petroso, Il Notturno, Il Goloso, Il Frastuchino, Il Piacere.
Ognuno racconta un carattere. C’è chi ha un’anima decisa, chi più morbida, chi profuma di frutta secca o di bosco. Basta un taglio diverso o un grado in più fuori dal frigo e cambia tutto. Non è magia, è mestiere.
In sintesi? Un’idea semplice, ma vera
Rocca Toscana Formaggi non vende un’immagine. Fa formaggi che parlano da soli, nati da una famiglia, da una terra e da un modo di lavorare che mette davanti le mani, non le parole. Qui il tempo è ancora un ingrediente.
E il sapore, quando arriva, resta. “
